Sala d’Arme di Palazzo Vecchio Aprile 2023
La mostra “Gianfranco Mello, La Luce e il Colore” ha rappresentato un vero e proprio viaggio nell’universo pittorico di Mello attraverso undici dipinti, veri e propri affreschi su tela, in grado di testimoniare una tecnica affinata dopo anni di lavoro intenso e continuo.
Veneziano ma fiorentino di adozione, sin da giovanissimo è nella nostra città che Mello muove i primi passi nell’arte fino ad affermarsi e ad esprimere appieno la sua meravigliosa vocazione.
Ed è stato quindi doveroso nella nostra città, nella casa civica dei fiorentini, avere modo di raccontare la sua preziosa esperienza artistica.
I suoi lavori ci raccontano una poetica fatta di suggestioni e studio e una tecnica raffinatissima che ben si esprime in questi undici affreschi moderni.
Eccezionale il rapporto di Mello con la natura, che si è tradotto in quadri vividi e suggestivi, una pennellata aulica ma nello stesso tempo assolutamente moderna. La sua è una personalità artistica di tutto rilievo che ha saputo descrivere al meglio la bellezza di Firenze e del paesaggio toscano.
Per noi è stato un orgoglio ospitare a Palazzo Vecchio questa esposizione curata dalla Fondazione Mello, che è a sua volta uno scrigno di bellezze da scoprire.
Alessia Bettini
Vicesindaca e assessora alla Cultura Comune Firenze
Firenze, Luglio 2023
CARO GIANFRANCO,
le fede incrollabile nel tuo lavoro ci ha portato fino qui.
Pensa, siamo nella Sala d’Arme che tante volte abbiamo visitato insieme, e questa
sala praticamente indenne dal 1425 e sopra la quale poggia il Salone dei
Cinquecento, accoglie oggi i tuoi dipinti.
Migliaia di persone hanno guardato, gioito, pensato, fotografato, portato nel mondo
l’immagine dei tuoi dipinti e della cultura veneto-toscana di cui sono permeati.
Insieme a tante persone care ho realizzato il mio sogno.
Grazie per sempre Gianfranco.
LUCI
Aprile 2023
Santa Maria Maddalena de’ Pazzi – 2005
Veneziano d’origine e fiorentino d’adozione, Mello espone in questo suggestivo spazio rinascimentale dipinti recenti di grande formato. Con una citazione scelta come sottotitolo della mostra che recita “L’arte non deve essere brutta per sembrare intelligente”.
Pochi volti sfumati nella memoria, ma soprattutto paesaggi, la campagna inondata di luce, fiorita, profumata di agrumi di una terra “piena di grazia”, la città con il suo Cupolone, terrazzi affacciati sui tetti di Firenze, una preghiera di bellezza e di pace soffusa di colori e silenziose atmosfere.
Basilica di San Marco 1998
O cipresso della mia patria, scuro come l’anima mia, chiuso e tetro come l’anima mia!
Cipresso che il vento scuote senza aprirti e che il sole illumina senza scaldarti.
Cipresso che tieni nascosto il tronco
come il corpo nasconde lo spirito
cipresso che l’inverno agghiaccia ma
non uccide, che il sole brucia ma non dissecca.
Cipresso della mia patria, maestro, amico, fratello mio, insegnami qualcosa della tua severa saggezza, dammi qualcosa della tua forza silenziosa.
Giovanni Papini
Basilica di Santa Croce 1997
Il dipinto <La camelia del giardino di Palazzo Graziani> esposto nel Chiostro di Arnolfo della Basilica di Santa Croce fu consegnato alla Sig. L.J. di Chicago -Usa- per l’asta benefica indetta a Chicago da URBAN GATEWAYS.
Zurigo 1994
Parigi 1993
Basilica di Santa Croce 1992
In apparenza magniloquente e sontuosa, in realtà intrigante e sottile, introversa e financo schiva la personale dei “dipinti recenti” di Franco Mello, che i Chiostri della Basilica di Santa Croce hanno ospitato dall’11 Aprile al 15 Maggio, subito esplicitandone già nel sottotitolo, Tempo di morte e resurrezione, l’impasto ed il lievito segreto.
Città di Vita -Prof. Fornaretto Vieri